Centri tecnici

Cronotachigrafi - Centri Tecnici

Le officine meccaniche che intendono montare e/o riparare cronotachigrafi montati su automezzi devono inviare opportuna richiesta all'ufficio metrico il quale a seguito di idoneo sopralluogo, invierà la richiesta al Ministero delle Imprese e del made in Italy per l'ottenimento dell'autorizzazione.

Il tachigrafo analogico o CEE è un apparecchio di controllo analogico destinato ad equipaggiare alcuni tipi di veicoli stradali. Indica e registra velocità, distanze e tempi di lavoro. È stato introdotto nel 1985 e si è dimostrato nel tempo poco affidabile in termini di sicurezza e rilevazione dei dati e conseguentemente l’Unione Europea ha deciso di procedere alla realizzazione ed alla diffusione di un nuovo apparecchio di controllo, grazie alla nuova tecnologia digitale, più efficace nelle prestazioni e nella capacità di utilizzo. Con l’emanazione dei Decreti Ministeriali del 10/08/2007 e del 23/02/2023, le autorizzazioni per le operazioni di montaggio e riparazione dei Tachigrafi CEE (analogici) non sono più rilasciate, ad esclusione per i Centri Tecnici già autorizzati ad effettuare interventi sui tachigrafi digitali.

Il Tachigrafo Digitale, introdotto nel 2005, serve per registrare i tempi di guida dei conducenti di camion, pullman ed autocarri e nasce dall’esigenza di sostituire il precedente apparato analogico

Il Centro tecnico comunica le eventuali variazioni dell’organigramma tecnico alla Camera di commercio. In caso di nomina di nuovo responsabile tecnico o nuovo tecnico, trasmette l’idonea documentazione e presenta, con comunicazione separata, la domanda di rilascio della carta officina ai nuovi tecnici.

Le carte officina scadute, di tecnici non più in servizio o non più autorizzati devono essere restituite.

Il Centro tecnico comunica al Ministero e alla Camera di commercio le eventuali variazioni di elementi essenziali (assetto societario, cessione o affitto di ramo d’azienda, donazione, acquisizione per eredità, sede operativa) e presenta al Ministero domanda in bollo di autorizzazione all’uso del codice identificativo già ottenuto (autorizzazione successiva), allegando se del caso:
•    Copia dell’atto notarile
•    Copia dell’atto di successione o donazione
•    Comunicazione antimafia
•    Dichiarazione di continuità aziendale
•    Dichiarazione di continuità dell’organigramma e delle apparecchiature di intervento tecnico
•    Nuova planimetria catastale

Variazioni di sede legale, toponomastica e compagine sociale saranno comunicate alla Camera di commercio senza istanza in bollo rivolta al Ministero, perché non costituiscono variazioni di elementi essenziali dell’autorizzazione.

 

Modulistica e costi


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Ultima modifica
Gio 25 Set, 2025
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